La fotografa di ritratti Elsa Dorfman ha trovato il suo mezzo nel 1980: la fotocamera Polaroid Land 20x24, dalle dimensioni più grandi. Per i successivi trentacinque anni ha immortalato le "superfici" di coloro che visitavano il suo studio di Cambridge, nel Massachusetts: famiglie, poeti beat, rockstar e personaggi di spicco di Harvard. Mentre le immagini iniziano a sbiadire e si profila il suo pensionamento, la Dorfman offre a Errol Morris un tour all'interno del suo archivio in giardino.
Il film è stato presentato in anteprima al Telluride Film Festival il 4 settembre 2016. Il film è stato distribuito il 30 giugno 2017 da Neon.
Dopo il suo pensionamento, Elsa Dorfman mostra con amore le sue opere fotografiche di cinquant'anni di carriera, raccontando anche aneddoti personali e professionali e descrivendo le sue motivazioni artistiche. Il film ha una narrazione cronologica libera. La Dorfman inizia mostrando i suoi primi lavori fotografici in bianco e nero. Ricorda di essersi trasferita a New York City per lavorare per la Grove Press, dove ha conosciuto gli scrittori Beat, tra cui Allen Ginsberg. Poi racconta di essersi trasferita in Massachusetts per insegnare alle scuole elementari; a quel punto, il fotografo incaricato di lavorare con lei la introdusse alla fotografia. Negli anni '70 aveva fotografato Andrew Wylie, Victor Bockris, Anais Nin, W. H. Auden, Andrea Dworkin, Ed Sanders, Gail Mazur, Audre Lorde e Anne Sexton. Dorfman descrive poi la sua eccitazione per l'uscita della Polaroid 20x24 di grande formato nel 1980, seguita da un filmato in cui utilizza la Polaroid 20x24 che è riuscita a noleggiare, una delle sole cinque. Mostra poi la prima foto che ha scattato con la 20x24, una foto di Allen Ginsberg con un'amaryllis. La Dorfman passa in rassegna altre foto scattate con la 20x24 e ricorda i ricordi ad esse associati. Tra queste ci sono i suoi genitori, il marito, il figlio e Ginsberg. Riflette sulla morte dei suoi genitori e di Ginsberg, oltre a ricordi più spensierati dei suoi compleanni passati. Parla del fallimento di Polaroid e di come questo l'abbia colpita, trasmettendo in generale le sue motivazioni artistiche e la sua comprensione dei mezzi fotografici.